Nelle scorse settimane, Claudio Previ mi ha invitato a stendere una breve prefazione al suo libro "Borgotaro, i simboli dell'appartenenza". Il testo presenta un elenco dei cognomi storici del paese di Borgotaro, i relativi soprannomi, e molti aneddoti e curiosità legati al paese.
Visto che il testo è di diffusione strettamente locale, vi riporto integralmente la mia prefazione, sperando che possa essere di vostro interesse.
E' un grande piacere, per
me, scrivere questa breve prefazione al libro di Claudio Previ.
Abbiamo bisogno, sempre di più, di persone che ci aiutino a salvare
e a tramandare i riti, le abitudini, il dialetto del nostro paese. E'
evidente a tutti che, con il passare degli anni, si corre seriamente
il rischio di perdere una parte importante della nostra storia. Il
trascorrere del tempo indebolisce i ricordi, la morte degli anziani
ci priva dei veri depositari delle nostre tradizioni.
“Quando un anziano
muore, è come una biblioteca che brucia”, recita un antico
proverbio africano, e questo è ancora più vero nel nostro caso,
dove non si parla della storia di signori o principi, di documenti
contenuti negli archivi, che possono essere ricercati e studiati, ma
della storia delle persone, degli usi e costumi di un paese e di un
territorio.
Il nostro Borgo, nel giro
di pochi decenni, è radicalmente cambiato. Sono sempre meno le
persone che parlano e capiscono il dialetto, ancora meno quelli che
si avventurano a leggerlo e scriverlo. Persino chi lo comprende e lo
parla abitualmente usa termini sempre più italianizzati, ben diversi
dal lemma originario. Anche i soprannomi dialettali, veri simboli di
appartenenza a una comunità, rischiano di essere dimenticati o
storpiati, e le nuove generazioni non li conoscono più, o li
confondono. Eppure, proprio in essi sta il senso di appartenenza a
una piccola-grande comunità, dove ognuno di noi è l'erede di
qualcosa di più antico, punto di arrivo di una storia che si lega ai
nostri nonni, ai nostri bisnonni.
Spesso, infatti, i
soprannomi hanno radici antiche e, pur legandosi ad aspetti fisici,
caratteriali o sociali di qualche antenato, sono ben presto passati a
designare rami diversi della stessa famiglia. A mo' d'esempio, tanto
per restare al mio caso, i Beccarelli possono essere Pin'tti o
Cabaròti, e non era strano che qualche anziano mi chiedesse, fino a
qualche tempo fa, a quale dei due rami appartenessi. Penso che sia
accaduto a tutti, e tutti ci siamo interessati ad indagare presso i
nostri genitori o i nostri nonni, fin dalla giovinezza, le origini e
le ragioni del soprannome, senza spesso venirne a capo.
Ci sono poi soprannomi
personali, che designano la singola persona, ed erano specchio della
civiltà di allora, a volte un po' ironica e sarcastica, ma non per
questo meno accogliente.
Claudio Previ ha abbinato
i soprannomi ai cognomi, in modo molto chiaro, e possiamo trovare
quei soprannomi che già conosciamo e ritrovarne altri che non
ricordavamo, o che magari designavano un parente o un amico purtroppo
scomparso.
Un tuffo nel passato, per certi aspetti, ma anche un
lascito alle nuove generazioni, che potranno recuperare parte delle
proprie radici, ed evitare che tutto questo, un domani, venga
disperso.
Nelle pagine successive è
possibile fare il percorso inverso, partendo dai cognomi e trovando i
soprannomi relativi. Di ogni cognome veniamo a sapere l'origine
geografica e da quanto tempo risulta presente nei registri anagrafici
comunali. Ogni tanto, l'elenco alfabetico puro viene interrotto dalla
presentazione di un personaggio, designato, ovviamente, con il
proprio soprannome, e di cui vengono presentate le gesta o le
caratteristiche. Emergono così vividi, dalle pagine, che ci fanno
spesso ritornare ad una Borgotaro che non c'è più, tanto diversa da
quella di oggi. La bellezza di questi aneddoti e delle curiosità
raccolte arricchiscono ulteriormente il volume.
E' la bellezza di
sentirsi parte di una storia che ci appartiene, che trasuda da ogni
via, da ogni palazzo di questo nostro Borgo di cui sentiamo di far
parte.
Non c'è neppure bisogno
di scomodare l'illustre storico Marc Bloch, che sosteneva
l'importanza di quella che, a volte, in modo ingiusto, viene ritenuta
un genere minore, ossia la “storia locale”. Ci accorgiamo ogni
giorno, in modo autonomo, di quanto sia importante mantenere salda la
nostra identità, e la ritroviamo anche leggendo pagine come queste,
che colgono l'anima di un paese e di una comunità.
Un testo, in conclusione,
che non deve mancare nella biblioteca di un vero burg'zan, e deve
trovare il suo degno posto al fianco dei diversi autori che, nel
corso degli anni, ci hanno aiutato a meglio comprendere la nostra
storia. Un grande grazie a Claudio, e l'auspicio che questa sia solo
la prima di una serie di pubblicazioni sulla storia e le tradizioni
di Borgotaro.