Sfogliando
un vecchio numero di Storica, mensile del National Geographic, mi è
capitato di rileggere un breve articolo in cui si dava conto della
strana, per non dire assurda, morte di Attila (406-453), re degli
Unni. Attila, il “flagello di Dio”, è stato uno degli
irriducibili nemici dell'Impero Romano, e uno dei barbari più noti e
temuti della storia.
Secondo
lo storico Prisco di Panio, Attila morì, nel suo palazzo in
Pannonia, a seguito di una violenta epistassi, ossia per la perdita
di sangue dal naso. La morte non sarebbe stata provocata dal
dissanguamento, cosa impossibile dato che la storia della medicina
non registra alcuna morte per questa ragione, ma semmai per
soffocamento.
Era in corso un lauto banchetto per festeggiare il suo
matrimonio con la gota Krimhilda, e la morte del sovrano sarebbe
avvenuta durante la notte. Questa sembra essere, oggi, la versione
più accreditata, anche se altri studiosi sostengono che il re degli
Unni sia stato vittima di un assassinio. Una morte curiosa, dicevamo,
proprio perchè conosciamo il valore guerriero e l'efferatezza di
Attila e non ce lo vediamo proprio, alle prese con il sangue dal
naso.
La
sua non è stata, tuttavia, l'unica morte strana o “assurda”
della storia. Ve ne vogliamo raccontare altre, sperando di fare cosa
gradita.
Un
altro personaggio, la cui fama è giunta intatta fino ad oggi, è
Federico Barbarossa (1122-1190). L'Imperatore è noto, tra le altre
cose, per la sua guerra contro i Comuni italiani e per aver
partecipato alla Terza Crociata. Proprio mentre si trovava lungo la
strada per la Terrasanta, Federico morì, affogando mentre stava
guadando il fiume Goksu, in Turchia.
Secondo
quanto riferito da un cronista arabo, però, il fiume in quel tratto
non era per nulla profondo e non arrivava neppure ai fianchi di un
uomo. Le esatte circostanze della morte non sono mai state chiarite.
Forse l'imperatore è stato disarcionato da cavallo e, appesantito
dall'armatura, non è più riuscito a uscire dall'acqua, che lo ha
trascinato via.
Di
certo, come detto per Attila, anche la morte di Federico Barbarossa
affogato in un due palmi d'acqua ci lascia a bocca aperta.
Un
altro grave inconveniente legato ai liquidi, seppure di genere
diverso, fu quello che colpì lo scienziato Tycho Brahe (1546-1601),
maestro di Keplero e uno dei maggiori astronomi della storia.
La sua
morte, avvenuta nel 1601, fu causata dalla scoppio della vescica
durante un banchetto. Lo scienziato pensava che abbandonare il
banchetto prima della fine fosse una cosa disdicevole, e così
preferì rimanere al tavolo per moltissime ore, provocandosi danni
permanenti. Morirà dopo alcuni giorni, ormai non più in grado di
urinare, se non tra atroci dolori. Tycho Brahe, ovvero quando il
Galateo può fare davvero male.
E
infine, la morte di Francesco Bacone (1561-1626). Il grande filosofo
morì di polmonite nel 1626 mentre si trovava nella residenza del
conte di Arundel, ad Highgate. Di strano c'è che Bacone si era
ammalato mentre studiava l'effetto della neve e del ghiaccio sulla
conservazione delle carni, in particolare la carne di pollo. Non
aveva considerato che uno degli effetti del freddo eccessivo sarebbe
stato quello di farlo ammalare gravemente.
E
voi, conoscete altre morti curiose di personaggi della storia?