mercoledì 13 dicembre 2017

Poesia in musica: "Avrai" di Claudio Baglioni






Voglio riprendere con voi oggi, cari lettori, un discorso intrapreso tempo fa in merito al concetto di poesia in musica. Quel discorso, iniziato allora sulla scorta dell'assegnazione a Bob Dylan del Premio Nobel per la letteratura, che aveva fatto storcere il naso a molti, mi aveva suggerito di approfondire la tematica presentando alcune canzoni italiane che, per varie ragioni, hanno caratteristiche proprie della poesia.
Avevo allora presentato una canzone di Fabrizio De Andrè e una di Lucio Dalla, cantautori italiani capaci di farsi portatori di contenuti e stile assimilabili alla poesia che, in momenti storici in cui quel genere iniziava a declinare, hanno finito per soddisfare il desiderio popolare di "poesia" che, comunque, non si era sopito.
Della poesia tradizionale, la canzone dei cantautori conserva diverse caratteristiche, come la suddivisione in strofe e la presenza di rime o, più spesso, di assonanze. Anche allitterazioni ed anafore, inoltre, fanno parte del loro bagaglio culturale.

Oggi voglio proseguire questo viaggio ideale nella poesia in musica con una canzone di Claudio Baglioni, "Avrai". 
Scritta nel 1982 per la nascita del figlio Giovanni, è ricca di immagini e suggestioni, e si connota per la presenza ripetuta, anaforica, della forma verbale "Avrai" che, coniugata al futuro, prova ad immaginare come sarà la vita del figlio. Vi propongo il testo e, sotto, il video musicale.  Se volete, lasciatemi poi un commento. Trovate che si possa definire poesia in musica?


                                     Avrai

Avrai sorrisi sul tuo viso come ad agosto grilli e stelle
Storie fotografate dentro un album rilegato in pelle
Tuoni di aerei supersonici che fanno alzar la testa
E il buio all'alba che si fa d'argento alla finestra
Avrai un telefono vicino che vuol dire già aspettare
Schiuma di cavalloni pazzi che s'inseguono nel mare
E pantaloni bianchi da tirare fuori che già estate
Un treno per l'America senza fermate
Avrai due lacrime più dolci da seccare
Un sole che si uccide e pescatori di telline
E neve di montagne e pioggia di colline
Avrai un legnetto di cremino da succhiare
Avrai una donna acerba e un giovane dolore
Viali di foglie in fiamme ad incendiarti il cuore
Avrai una sedia per posarti e ore
Vuote come uova di cioccolato
Ed un amico che ti avrà deluso tradito ingannato
Avrai avrai avrai
Il tuo tempo per andar lontano
Camminerai dimenticando
Ti fermerai sognando
Avrai avrai avrai
La stessa mia triste speranza
E sentirai di non avere amato mai abbastanza
Se amore amore avrai
Avrai parole nuove da cercare quando viene sera
E cento ponti da passare e far suonare la ringhiera
La prima sigaretta che ti fuma in bocca un po' di tosse
Natale di agrifoglio e candeline rosse
Avrai un lavoro da sudare
Mattini fradici di brividi e rugiada
Giochi elettronici e sassi per la strada
Avrai ricordi ombrelli e chiavi da scordare
Avrai carezze per parlare con I cani
E sarà sempre di domenica domani
E avrai discorsi chiusi dentro e mani
Che frugano le tasche della vita
Ed una radio per sentire che la guerra è finita
Avrai avrai avrai
Il tuo tempo per andar lontano
Camminerai dimenticando, ti fermerai sognando
Avrai avrai avrai
La stessa mia triste speranza
E sentirai di non avere amato mai abbastanza
Se amore amore amore avrai.


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