mercoledì 23 dicembre 2015

Da Attila a Federico Barbarossa: Le morti “curiose” di grandi personaggi della Storia




Sfogliando un vecchio numero di Storica, mensile del National Geographic, mi è capitato di rileggere un breve articolo in cui si dava conto della strana, per non dire assurda, morte di Attila (406-453), re degli Unni. Attila, il “flagello di Dio”, è stato uno degli irriducibili nemici dell'Impero Romano, e uno dei barbari più noti e temuti della storia.
Secondo lo storico Prisco di Panio, Attila morì, nel suo palazzo in Pannonia, a seguito di una violenta epistassi, ossia per la perdita di sangue dal naso. La morte non sarebbe stata provocata dal dissanguamento, cosa impossibile dato che la storia della medicina non registra alcuna morte per questa ragione, ma semmai per soffocamento. 

Era in corso un lauto banchetto per festeggiare il suo matrimonio con la gota Krimhilda, e la morte del sovrano sarebbe avvenuta durante la notte. Questa sembra essere, oggi, la versione più accreditata, anche se altri studiosi sostengono che il re degli Unni sia stato vittima di un assassinio. Una morte curiosa, dicevamo, proprio perchè conosciamo il valore guerriero e l'efferatezza di Attila e non ce lo vediamo proprio, alle prese con il sangue dal naso.
La sua non è stata, tuttavia, l'unica morte strana o “assurda” della storia. Ve ne vogliamo raccontare altre, sperando di fare cosa gradita.
Un altro personaggio, la cui fama è giunta intatta fino ad oggi, è Federico Barbarossa (1122-1190). L'Imperatore è noto, tra le altre cose, per la sua guerra contro i Comuni italiani e per aver partecipato alla Terza Crociata. Proprio mentre si trovava lungo la strada per la Terrasanta, Federico morì, affogando mentre stava guadando il fiume Goksu, in Turchia.
Secondo quanto riferito da un cronista arabo, però, il fiume in quel tratto non era per nulla profondo e non arrivava neppure ai fianchi di un uomo. Le esatte circostanze della morte non sono mai state chiarite. Forse l'imperatore è stato disarcionato da cavallo e, appesantito dall'armatura, non è più riuscito a uscire dall'acqua, che lo ha trascinato via.
Di certo, come detto per Attila, anche la morte di Federico Barbarossa affogato in un due palmi d'acqua ci lascia a bocca aperta.
Un altro grave inconveniente legato ai liquidi, seppure di genere diverso, fu quello che colpì lo scienziato Tycho Brahe (1546-1601), maestro di Keplero e uno dei maggiori astronomi della storia. 
La sua morte, avvenuta nel 1601, fu causata dalla scoppio della vescica durante un banchetto. Lo scienziato pensava che abbandonare il banchetto prima della fine fosse una cosa disdicevole, e così preferì rimanere al tavolo per moltissime ore, provocandosi danni permanenti. Morirà dopo alcuni giorni, ormai non più in grado di urinare, se non tra atroci dolori. Tycho Brahe, ovvero quando il Galateo può fare davvero male.
E infine, la morte di Francesco Bacone (1561-1626). Il grande filosofo morì di polmonite nel 1626 mentre si trovava nella residenza del conte di Arundel, ad Highgate. Di strano c'è che Bacone si era ammalato mentre studiava l'effetto della neve e del ghiaccio sulla conservazione delle carni, in particolare la carne di pollo. Non aveva considerato che uno degli effetti del freddo eccessivo sarebbe stato quello di farlo ammalare gravemente.

E voi, conoscete altre morti curiose di personaggi della storia?


2 commenti:

  1. In effetti, anche la morte di Eschilo è molto curiosa, forse la più curiosa di tutte. La raccontiamo agli altri lettori?
    Un oracolo gli aveva predetto che sarebbe stato ucciso da un proiettile caduto dal cielo. Un'aquila volteggiava in cielo e cercava una roccia su cui scagliare la tartaruga che aveva catturato, in modo da romperne il guscio e mangiarla. Finalmente vide la pietra perfetta e lasciò cadere la sua preda. Peccato che la pietra altro non fosse che la testa pelata di Eschilo! Grazie Samuele! :)

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