La Chiesa dei Battuti, o Oratorio della
Confraternita dei Disciplinati, era situata all’angolo tra via
Nazionale e la piazza del Castello. Non sappiamo l’anno preciso in
cui fu eretta, ma la sua origine era senz’altro antichissima. Di
sicuro esisteva già nel ‘500, ma alcuni la fanno risalire fino al
‘300. I membri della Confraternita, spesso appartenenti alla
nobiltà locale, erano detti battuti perché erano soliti
flagellarsi, battersi la schiena con fruste o verghe, in segno di
penitenza.
Per lungo tempo gestirono anche l’ospedale, che fino a metà ‘700 aveva sede nel loro edificio. Dopo una storia secolare, la Chiesa fu demolita nel 1934. Molti elementi dell’antico Oratorio, tuttavia, furono recuperati e riutilizzati, e sono visibili ancora oggi. Le colonne in pietra arenaria del porticato, ad esempio, sono state collocate nel muretto di cinta della villetta situata al n.13 di via Piave. Due piccoli stemmi furono collocati sullo scalino d’ingresso della casa di via Corridoni n.58 e sulla facciata della casa di via Nazionale n. 95.
Per lungo tempo gestirono anche l’ospedale, che fino a metà ‘700 aveva sede nel loro edificio. Dopo una storia secolare, la Chiesa fu demolita nel 1934. Molti elementi dell’antico Oratorio, tuttavia, furono recuperati e riutilizzati, e sono visibili ancora oggi. Le colonne in pietra arenaria del porticato, ad esempio, sono state collocate nel muretto di cinta della villetta situata al n.13 di via Piave. Due piccoli stemmi furono collocati sullo scalino d’ingresso della casa di via Corridoni n.58 e sulla facciata della casa di via Nazionale n. 95.
In entrambi, seppure con varianti,
sembra di riconoscere le lettere “IHS” (Iesus Hominum Salvator),
strettamente legate alla figura di S. Bernardino, cui era dedicato
l’Oratorio. Osservando meglio, poi, sembra di notare che alla H si
sovrappone una croce, da cui pende qualcosa, forse una frusta, mentre
la S è attraversata da un oggetto misterioso. La croce (e talvolta
le lettere IHS) “con due fruste o discipline pendenti ai lati” è
proprio uno dei simboli più frequenti della Compagnia dei Battuti.
L’interpretazione di questi due stemmi rimane, comunque, piuttosto
oscura. Un altro “ricordo” dei Battuti è il grande quadro
collocato nella Chiesa di S. Antonino e raffigurante
“L’annunciazione”, opera di Alessandro Gherardini. Secondo la
ricostruzione di Mons. Domenico Ponzini, che sfociò in un articolo
per la “Voce del Taro” negli anni ’70, verrebbero dal vecchio
Oratorio anche alcuni altari situati nelle cappelle laterali della
nostra Chiesa parrocchiale: quello della cappella di S. Anna e,
forse, l’altare di S. Antonio.
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