lunedì 9 settembre 2013

Quegli hashtag culturali che "durano" nel tempo...












Non è la prima volta che, sulle pagine di questo blog,  si parla dell'utilizzo degli hashtag su twitter. Abbiamo sostenuto, e lo sosteniamo tuttora, che possano essere utilissimi per diffondere e condividere cultura sui social network. Negli ultimi tempi siamo stati testimoni di un cambiamento.
Abituati a trovare tra gli argomenti più popolari i soliti e onnipresenti cantanti, attori, politici, ci siamo stupiti nel trovare più volte tra i Trending Topics (cioè tra gli argomenti che fanno tendenza) hashtag di carattere culturale, come #classicidaleggere (di mia invenzione) o #primalettura (idea dell'Agenzia letteraria "Sul Romanzo"), per fare solo alcuni esempi. Altrettanto stupore desta in me, ormai da qualche mese, l'interesse sollevato dall'hashtag #iversicheamo (da me lanciato a giugno), che continua ad essere frequentato e utilizzato da molte persone. E' questo l'aspetto che volevo mettere in luce, quello della "durata". Di solito twitter "brucia" gli argomenti di tendenza nel giro di pochi giorni, se non di una giornata. Gli utenti discutono animatamente di un fatto di attualità, scrivono migliaia di tweet, ma ben presto quell'argomento è dimenticato e si passa ad un altro, e così via. Hashtag come #iversicheamo, #twitart, #scritturebrevi, esistono da tempo e, pur non movimentando un numero così consistente di tweet al giorno, si confermano nel tempo, diventando dei veri punti di riferimento per chi cerca la cultura su Twitter. E' interessante anche il fatto che si creano, così, delle vere biblioteche virtuali, a cui l'utente può accedere, e dove può trovare gli argomenti di suo interesse: poesie, opere d'arte, consigli di lettura oppure aforismi, frasi, detti famosi (nel nuovo hashtag #liberidicitare).
                                                                                            Massimo Beccarelli

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