Oggi abbiamo
presentato a Borgotaro, sotto i portici di Palazzo Manara, il libro
“Il Palazzo del Diavolo” di Riccardo Fox. Era presente l'autore,
appena giunto da Trento.
Il “Palazzo
del diavolo” è un romanzo difficile da definire. Per certi aspetti
è un romanzo storico, per altri è più simile a un romanzo giallo.
Ci viene in soccorso l'autore, che nell'Appendice scrive: “Se
qualcuno trae diletto nell'effettuare categorizzazioni, “Il Palazzo
del diavolo” è un romanzo che... lo farà divertire”.
In effetti è
proprio così. Al di là del genere, questo romanzo è molto
avvincente e di gradevole lettura. Il protagonista è Matteo Ranzi.
Lo incontriamo bambino, nella prima pagina del libro. Un bambino
affascinato dalla storia della sua città, Trento, quella storia
segreta che si cela nel sottosuolo, e che è ancora in larga parte da
scoprire. Lo ritroviamo adulto, sovrintendente alle Belle arti,
impegnato a controllare i lavori di ristrutturazione di un palazzo
storico, Palazzo Galasso. Durante queste operazioni, sotto al
pavimento ligneo di una sala al piano terra, viene scoperto un
pavimento preesistente, di pregevole fattura. Dopo averlo portato
alla luce, si scopre, in un angolo del salone, una lastra di granito
di forma circolare che, una volta rimossa, svela la presenza di un
profondo pozzo. La vista di quell'apertura turba visibilmente il
direttore dei lavori. Una leggenda narra, infatti, che quel Palazzo è
stato costruito dal Diavolo in persona in cambio dell'anima del
committente, il quale, però, con un trucco, si tenne anima e
palazzo. Il Diavolo, furibondo, se ne sarebbe tornato agli Inferi
facendo un foro nel pavimento.
Il
sovrintendente, calatosi nel pozzo, non troverà una scorciatoia per
l'Inferno, ma qualcosa di altrettanto sconvolgente...
Il racconto
principale prosegue, poi, intervallato con la narrazione di quanto
accaduto al tempo del concilio di Trento, che come noto fu indetto
dalla Chiesa alla metà del '500, per reagire alla Riforma di Martin
Lutero. In parte si narrano eventi realmente accaduti, in parte
d'invenzione, comunque fondamentali per comprendere le ragioni di
quanto accade al protagonista.
Con l'aiuto
di Clara, esperta di storia, Matteo si troverà a scoprire fatti
storici dimenticati, insabbiati, che riguardano l'Inquisizione ma non
solo.
Massimo Beccarelli |
A questo
proposito, il volume si conclude con una interessante Appendice di
carattere storico, che ci aiuta ad orientarci nella lettura. In una
seconda appendice, l'autore chiarisce quanto c'è di reale nelle
vicende dei personaggi e quanto di inventato, fornendo anche
interessanti alberi genealogici, che ci mostrano come si sia
documentato in modo molto approfondito. E per concludere, come sia
riuscito a scrivere un romanzo allo stesso tempo avvincente e ricco
di spunti di riflessione...
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